Quali sono le novità nella protezione dei consumatori?
Il 1° luglio entrerà in vigore il decreto legislativo n. 26 del 18 marzo 2023, provvedimento con il quale è stata accolta in Italia la direttiva conosciuta come Direttiva Omnibus.
Cos'è la Direttiva Omnibus?
La Direttiva aggiorna le norme dell’Unione Europea relative alla protezione dei consumatori e alla trasparenza verso gli stessi. Essa affronta temi come le comunicazioni di riduzione di prezzo, le condizioni generali dei marketplace e il diritto di recesso per prodotti digitali..
Ma analizziamo gli aspetti principali.
La nuova Direttiva dedica particolare attenzione alla questione dei prezzi all’interno delle campagne promozionali. Infatti, dal 1° luglio i venditori dovranno esporre chiaramente il prezzo originario dei prodotti nel corso delle campagne promozionali, in cui il prezzo originario è il prezzo più basso applicato dal venditore nei 30 giorni anteriori l'applicazione della riduzione di prezzo, e nel caso di aumento progressivo della scontistica, il prezzo di riferimento è quello esposto nel primo annuncio di riduzione del prezzo.
Violare questa norma comporta una sanzione che potrebbe andare da €516,00 a €3.098,00.
Punto fondamentale della Direttiva Omnibus è la sanzione per le pratiche commerciali scorrette e quindi, l’indicazione da parte del venditore delle modalità adottate per verificare le recensioni, perché ormai si sa, le recensioni sono una vera e propria riprova sociale ed elemento che influenza in modo decisivo un acquisto. Ed ecco le condotte che sono ritenute scorrette per il Codice del Consumo:
- inviare recensioni false al fine di promuovere determinati prodotti;
- indicare che le recensioni di un prodotto sono riconducibili a consumatori che hanno effettivamente acquistato il bene senza, però, aver adottato misure per stabilire se le recensioni stesse siano autentiche;
- fornire risultati di ricerca online senza indicare chiaramente gli annunci pubblicitari a pagamento che consentono una miglior classificazione dei prodotti;
- la vendita di un bene spacciato come identico ad un altro venduto in un diverso Stato membro che abbia però composizione o caratteristiche diverse.
Questa volta la sanzione per la violazione costa da €5.000.000,00 a €10.000.000!
Per gli operatori commerciali è quindi necessario verificare se i requisiti di trasparenza verso i consumatori richiesti dalla Direttiva Omnibus sono rispettati e, nel caso di una risposta negativa, adeguarsi subito alla norma.